PERCHÈ È COSÌ IMPORTANTE IL MÓVEO DIGITAL COACHIG

I MERCATI SONO CONVERSAZIONI E NESSUNO PUÒ PERMETTERSI DI RIMANERE IN DISPARTE PENSANDO CHE SI TRATTI DI UNA “MODA PASSEGGERA”

Nella nostra prospettiva il móveo Digital Coach non risponde quindi alla sola questione tecnico/formativa. Accompagna i decision maker aziendali nella crescita di consapevolezza culturale, e nella gestione di progetti pratici di transizione anche solo parziale dell’organizzazione in senso digitale.
Solo per fare alcuni esempi in cui, molto facilmente, ci si potrà riconoscere:
definire la strategia di web presence (social network? quali? con quale obiettivo?)
il modello di comunicazione digitale adatto (con quale stile? quali strumenti? con che ricorrenza? chi lo fa?)
implementare una intranet aziendale (con che scopo? informare? scambiare? insegnare? far collaborare?)
incorporare strumenti e modalità alle attività funzionali interne (HR per il ciclo di governo delle risorse umane; IT come staff a supporto remoto; Operation per incrementare un modello di collaboration fattiva; ecc…)
quale livello di apertura, quali strumenti, quali competenze accrescere?
Insomma, il móveo Digital Coach affianca il coachee nel ragionare intorno alle sfide che ha davanti, per razionalizzarle, definirne gli aspetti di rischio e opportunità, predisporre ed implementare progetti che abbiamo la digitalizzazione come focus sostanziale. Che per noi vuol dire, ribadiamolo, lavorare in termini strategici sullo sviluppo organizzativo (non di meno l’organizzazione è essa stessa una “tecnologia” a pensarci bene).

Il móveo Digital Coach è un supporto concreto ai decision maker aziendali che devono concepire e implementare i piani di digitalizzazione della propria organizzazione.
E’ noto come le tecnologie digitali e social siano ormai diventate innegabilmente il contesto nel quale le aziende debbono tenere insieme il proprio ecosistema di relazioni. Non di meno queste transizioni sembrano provocare quasi “sofferenza” nel management nostrano, a tratti confuso ed impaurito rispetto a tutto questo.

Ci sono delle considerazioni generali da fare:
la transizione non è di per se un’opzione praticabile, una possibilità, ma una realtà in atto. I clienti sono sulla rete e nelle “piazze” social. Ci sono i concorrenti. Lì si agita tutta la conversazione intorno a stili di vita, modelli di consumo, prodotti. Chi rifiuta di vedere questa rivoluzione assomiglia sempre più alla rana che non accorgendosi del progressivo e lento incremento della temperatura dell’acqua finisce per bollire senza accorgersene
gli strumenti sono ormai nella disponibilità di ognuno. Sempre più semplici e aperti anche ad utenti che avessero una competenza digitale minima
nelle organizzazioni la presenza di giovani potrebbe essere sfruttata al meglio proprio per supportare questa transizione tecnica
Ma attenzione: non è una questione tecnologica, ma culturale, e deve essere affrontata nel senso del superamento di un modello per approdarne ad un’altro.

DIGITAL COACHING IN PRATICA

STRUMENTI NUOVI PER PRENDERE DECISIONI NUOVE, PASSANDO DALLA COMPLESSITÀ ALLA CONSAPEVOLEZZA

Il digital coaching è un lavoro di messa a fuoco dei propri contenuti/obiettivi che è parte integrante o meglio conditio sine qua non di un percorso di formazione in ambito di comunicazione 2.0.
Attraverso questo approccio riusciamo ad accompagnare le persone in un cammino rivolto a ottenere una maggiore chiarezza in termini di obiettivi e competenze che sono la base dalla quale partire per impostare una strategia digitale, coerente e calibrata sulle reali esigenze/possibilità della persona.

Ciò che era vero ieri non lo è più oggi, magari non nella sostanza ma nei modi e in come rappresentiamo la realtà, anch’essa trasformata da nuoi media, canali e processi di comunicazione, ma non solo.
Abbiamo bisogno di competenze e strumenti nuovi per interpretare questo nuovo livello di realtà.

Un livello che è solo apparentemente tecnologico ma che, se dobbiamo dirla tutta, non ha a che fare con il delegare l’ennesima attività al nostro reparto IT. Si tratta di comprendere scenari e alternative per prendere decisioni strategiche in grado di inflienzare il destino di un’azienda. Proprio per questo queste competenze devono rimanere in mano al management.

Il cambiamento è inevitabile, devi solo decidere come farne parte.

Continueremo a dirlo e continuerai a leggerlo ovunque: tutto questo processo riguarda essenzialmente le persone. Gli strumenti, i software e i tool vengono dopo. Quella è la parte che riguarda gliutilizzatori e i tecnici. E’ un po’ come fare la differenza tra un “grafico” e chi progetta una campagna di comunicazione. Il grafico può essere un ottimo creativo, ma quello che ti serve è avere a disposizione colui (o coloro) in grado di fare la strategia con le competenze giuste.

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